
Benvenuti
Benvenuti nel portale dedicato all'incontro di Primavera con i produttori dell'AltoPiemonte.
Una manifestazione tutta dedicata alla bevanda più vecchia del mondo, in un comune che vanta una storia fantastica.
Un modo eccellente per conoscere i produttori della zona ed assaporare la storia del nostro territorio...
Lessona
23 Maggio 2015
Palasport Lessona
Biella
dalle 17:30 alle 24:00
Per info:
3358309525
GIOVANNI NEGRI

Giovanni Negri produce Barolo, Chardonnay e Pinot Nero a Serradenari, nelle Langhe piemontesi. È stato segretario del partito radicale, parlamentare italiano ed europeo, fondatore dell'Osservatorio laico. Con Roberto Cipresso ha pubblicato per Piemme Il romanzo del vino (2006, in collaborazione con Stefano Milioni), Vineide(2009) e Vinosofia (2010), tre libri che hanno cambiato il modo di concepire e scrivere di enologia. Ha esordito con successo come romanziere per Einaudi Stile Libero, sempre nel 2010, con Il sangue di Montalcino, prima storia della serie che ha per protagonista il commissario Cosulich, proseguita nel 2012 con Prendete e bevetene tutti. Nel 2011 insieme a Elisabetta Petrini ha pubblicato per Mondadori il saggio Roma Caput Vini.
Bibliografia:


Giovanni Negri
Prendete e bevetene tutti
Una indagine del commissario Cosulich
«Il commissario allungò la punta del piede destro sulla scaletta di metallo che lo avrebbe tradotto agli inferi. Il corpo ancora intirizzito gli metteva fretta, il caldo insopportabile lo respingeva. Splendor solis calor Dei.
Lo splendore del sole è il calore di Dio».
Giovanni Negri, Prendete e bevetene tutti. Una indagine del commissario Cosulich
***
Guarda le stelle, commissario Cosulich. Guarda le stelle. Ti porteranno conforto. E confusione.
Giovanni Negri
Il sangue di Montalcino
Una indagine del commissario Cosulich
Irrompe nella narrativa gialla italiana il primo detective che indaga nel mondo del vino, il commissario Cosulich, astemio.
Tra maliarde francesi, vecchi luminari, avvenenti produttrici, nobili decaduti, scaltri manager e affaristi spregiudicati, scopriamo che un enologo nasconde molti piú segreti di quanti ne possiamo immaginare.
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I Vini di Giovanni Negri
Grazie alle analisi del DNA la ricerca è entrata in una nuova era. Vale per ogni specie vivente, vale per i vini e per i vitigni: dalle origini ai nostri giorni, è finalmente possibile conoscerne la storia più profonda. Un gruppo di autorevoli esperti ha recentemente scoperto che ben 78 vitigni coltivati oggi in Europa hanno un antico genitore comune: il vitigno affidato da un imperatore romano alle sue legioni. Se guardate un film di guerra ambientato nell'antica Roma e osservate bene i centurioni, scoprirete che immancabilmente nella mano destra stringono un bastone, chiamato vitis, che non è altro che un ramo di vite. Seguendo alla lettera il monito di Orazio - "nessun albero prima della sacra vite tu pianterai, o Varo" - Roma stabilisce, a un certo punto della sua storia, che la figura chiave dell'esercito avrebbe impugnato un tralcio di vite. Perché gli antichi romani davano così importanza a questa pianta? E come mai in Italia, in Gallia, in Britannia, in Iberia e ovunque in Europa cominciarono a piantare viti, anziché frumento, orzo o alberi da frutta? Come ha fatto una città enologicamente incolta a diventare la capitale mondiale del vino? Nei primi secoli dell'antica Roma il vino è una bevanda per ricchi patrizi. A partire dalla seconda metà del II secolo a.C, quando si diffonde il pane, anche il vino "esplode", diventando nutrimento e piacere di massa. Nascono produttori, speculatori, grossisti e dettaglianti che accumulano capitali e fondano compagnie commerciali.
Giovanni Negri; Petrini Elisabetta.
Roma Caput Vini. La sorprendente scoperta che cambia il mondo del vino.

Giovanni Negri; Cipresso Roberto.
Vinosofia. Una dichiarazione d'amore in 38 bicchieri
Grandi rossi, bianchi da amare, perfette bollicine. Trentotto indimenticabili bicchieri, dal Brunello di Montalcino alla Falanghina, dal Pinot Nero al Franciacorta, dal Cabernet al Porto, dal Syrah all'Amarone, dal Barbaresco al Tokaji, dal Primitivo di Manduria allo Champagne. Ci sono molti libri che si propongono di abbinare un vino a un piatto, ma questo vuole abbinare il vino alla vita, tutta intera. Non solo racconta di ogni vino che storia ha, da dove viene - e spesso sono racconti e aneddoti tanto straordinari da sembrare impossibili, epici o drammatici, romantici e guerreschi, erotici ed eroici ma soprattutto che sensazioni offre, cosa dice a tutti noi oggi, mentre lo beviamo, e in quale momento dell'esistenza ci può accompagnare. Perché la terra conosce profondità che l'uomo non immagina. Utile e seducente al tempo stesso, un nuovo viaggio nella filosofia del vino, della vite, della vita, dedicato a quanti hanno compreso che non si beve per dimenticare, ma per ricordare.

Appuntamento con Giovanni Negri.
Scirttore, viticoltore e Politico.
Ci parlerà dei suoi libri e condividerà
tutta la sua esperienza nel settore.
Sabato 24 Maggio
Lessona Biella
Presente alla manifestazione
"I Colori del Vino"
"Il vino ammicca, stuzzica, provoca, guarda, accarezza, allude, sorride, commuove, scopre e insegue. Ma è anche lascivo, inafferrabile, etereo, inebriante, sfuggente, struggente e avvolgente. Liquido per definizione e per natura, il vino è seducente come mai lo sarà la birra o l'orzata, la camomilla o il mate de coca andino che pure evoca inesistenti e solforosi stordimenti. Quanto a seduzione, con un whisky o un cocktail ci farete lo stesso che con un thè alla vaniglia o una tisana della nonna. Zero, e dovete semplicemente capire il perché... L'alcol vi ubriaca, non vi seduce: il vino prima vi seduce e poi vi aiuta a sedurre. Si fa desiderare. Gioca con voi a rimpiattino, chiuso in quel vetro ingannevole, nascosto dietro l'etichetta che vi ha incantato. Si concede poco a poco, lasciandosi all'aria e alla luce e chiedendovi musica, gioco, parola, celia e letizia. In una parola, vi strega. Dalla più buia notte dei tempi l'uomo è sedotto dal vino, e l'umanità usa il vino per farsi sedurre da baccanti e sàtiri, o per sedurre anime e corpi, donne e uomini, individui e masse. Ecco dunque "Vineide". Per chi ha capito che il grande mistero del vino altro non è che quello di essere uno straordinario, fedele, imbarazzante specchio dell'Uomo e della sua lancinante voglia di non essere solo, di custodire e nutrire passioni, emozioni, sogni, fantasie, amori, speranze."
Giovanni Negri; Cipresso Roberto.
Vineide. Non c'è mistero che un bichiere di vino non possa colmare

Se in ogni tempo e in ogni luogo la civiltà è cominciata con una vigna, è perché niente è vivo più del vino. Il vino comprende, sogna, ricorda, progetta. E racconta. Di piccoli casolari nel Chianti e di moderne Babele come New York e Parigi. Di come mille status symbol non valgano un omino novantenne di Montalcino che sa dire di ogni bicchiere da quale vigneto proviene. Di come, dalla Roma dei Cesari a oggi, il vino si sia fatto persuasione, politica, persino religione. Di come uomo e vino abbiano imparato ad addomesticarsi a vicenda, anche grazie a un maledetto ragno. Di vini supponenti per 400 anni di storia e di vini umili dopo 2000 anni di vita. Di un giro del mondo in 80 terre per incontrare il dottor Merlot, il tennista Chardonnay, i cugini Cabernet, e apprendere che la Sicilia è madre dell'Australia. Di come il piacere del bere e il piacere dell'amore spesso si assomiglino, sino a confondersi. Un viaggio nella storia e nella filosofia del vino, della vite, e della vita.
Giovanni Negri; Cipresso Roberto; Milioni Stefano
Il romanzo del Vino

Giovanni Negri;
Africa addio? La speranza è a Città del Capo

I colori del Vino - Degustazione Vini dell'Alto Piemonte